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THE CENTRE CANNOT HOLD - Quattro scrittrici migranti interpretano i malanni moderni
About the book THE CENTRE CANNOT HOLD - Quattro scrittrici migranti interpretano i malanni moderni
È da decenni che la letteratura della migrazione non rappresenta più una novità, ma un filone artistico ben definito, sempre più fecondo, con degli esponenti rinomati. Questo libro propone un’esamina incentrata sull’esegesi delle opere di quattro scrittrici appartenenti, appunto, all’ambito della cosiddetta letteratura della migrazione: Gabriella Kuruvilla, Jhumpa Lahiri, Igiaba Scego e Zadie Smith. Si indagano, in chiave comparatistica, i temi salienti della scrittura migrante di seconda generazione, per esempio l’etnia, il colore della pelle, il genere, la religione, la classe sociale e simili, come pure il forte impegno politico di cui sono intessute le opere e che formano un tutt’uno con lo stile letterario, la lingua e i motivi ricorrenti. L’obiettivo dello studio è stato quello di delineare un quadro complessivo della realtà dei migranti nelle società che sono i pilastri dell’Occidente (Italia, Inghilterra, Stati Uniti), con una particolare attenzione al background interculturale e alla dinamica dei rapporti tra le due generazioni, cioè tra i migranti e i loro figli. Inoltre, sono state affrontate le questioni relative alla formazione e all’articolazione delle identità ‘migranti’, con lo scopo di riesaminare la presenza o l’assenza dell’eventuale necessità nell’epoca postcoloniale di ricostruire (cioè, ri-narrare) l’identità in un confronto multiculturale. Uno dei concetti chiave nella definizione della produzione letteraria esaminata nella presente trattazione è quello relativo alla complessità, una complessità intenzionale, mirata a trasmettere molteplici messaggi e a far riflettere, come si rileva anche dal presente studio, sulla limitatezza di quegli assiomi posti alla base della cosiddetta società tradizionale, una società fondata su ragionamenti e su riti ormai superati, nel momento quando le basi per la stessa società non sembrano esistere più. La seguente analisi, dunque, punta a confrontare le suddette opere giungendo a compiere delle osservazioni sulla realtà attuale e sulle prospettive future delle società moderne, inevitabilmente ed irreversibilmente multiculturali.